La corsa di Gerardo Stefanelli alla Pisana è cominciata oggi pomeriggio dal Castello Baronale di Minturno. Un’apertura della campagna elettorale in grande stile, durante la quale il candidato al consiglio regionale del Lazio per la “Lista Civica per Bongiorno Presidente” parlerà ai sostenitori, agli amici e ai simpatizzanti che interverranno all'evento spiegando le motivazioni della sua nuova discesa in campo e il programma che intende portare avanti se verrà eletto. A soli 38 anni ricopre attualmente l’importante ruolo di Assessore all'Ambiente della Provincia di Latina e di capogruppo di Minturno Cambia in consiglio comunale. Propone un nuovo approccio della politica, più moderno e vicino ai veri bisogni della gente, battendo su temi delicati quali la tutela dell’ambiente e il miglioramento della qualità della vita con una politica sociale a misura di cittadino e per le famiglie.
Perché ha deciso di candidarsi al Consiglio regionale del Lazio?Ho deciso di candidarmi perché penso che la gente oggi chieda una politica diversa, fatta di passione e competenza, di impegno concreto e di approfondimento delle problematiche che riguardano le proprie comunità.
In un periodo di grande sfiducia dei cittadini verso la politica, come pensa di convincere la gente a sostenerla?Il periodo che stiamo vivendo attualmente è forse il più difficile dal dopoguerra ad oggi. In questi tre anni la crisi economica ha portato il 40% delle famiglie sulla soglia della povertà, in una condizione in cui anche una sola spesa imprevista può far scivolare verso condizioni difficilissime. Allo spread economico si è aggiunto uno spread sociale: un senso di sfiducia collettivo pervade la nostra società e accanto ad esso si fa strada un senso di abbandono delle nuove generazioni. Oggi il 37% dei giovani non studia e non ha un lavoro e forse ormai neanche lo cerca. Questa è la cosa più inquietante: la mancanza di fiducia nel futuro.
E cosa pensa di dire a queste persone?A queste persone dico che dobbiamo uscire da questa situazione con l’ottimismo della speranza, con la capacità di mettere da parte i nostri singoli interessi e aspettative e di scoprire invece una parola: il FareAssieme, ovvero il costruire percorsi condivisi, il saper lavorare per le cose decisive a prescindere da chi le propone. Noi – e parlo in particolare della mia generazione – abbiamo una difficoltà in più: abbiamo conosciuto il mondo costruito dai nostri nonni, era un mondo profondamente diverso che ci ha dato fino a ieri delle certezze: oggi tocca a noi provare a dare certezze ai nostri figli.
Se venisse eletto cosa pensa di portare nel Consiglio regionale del Lazio? In questi anni ho fatto un’esperienza importante nelle varie amministrazioni in cui ho lavorato sia professionalmente sia politicamente. In particolare, sui temi legati all'ambiente ho ormai una conoscenza approfondita sia dei problemi sia delle possibili soluzioni. E soprattutto ho maturato un metodo di lavoro che affronta le questioni non ragionando a compartimenti stagni, ma cercando soluzioni che creino sinergie con altre tematiche.
Si spieghi meglio?Occuparsi del ciclo delle acque significa occuparsi non solo di ambiente, ma di agricoltura (se pensiamo alle acque per l’irrigazione), di turismo (se pensiamo alle acque di balneazione) e quindi di economia. Penso di avere la capacità, se venissi eletto, di poter affrontare immediatamente in consiglio regionale i problemi del nostro territorio. Insomma dare continuità ai tanti progetti messi in campo in questi anni da Assessore all'Ambiente penso allo sviluppo delle energie rinnovabili, al Progetto Samobis per la tutela dell’acque dei nostri mari, alla raccolta differenziata e alle connessioni tra rifiuti ed energie.
Sui rifiuti, tema caldo di queste settimane, qual è la sua proposta?Ritengo che prima di scrivere il nuovo piano dei rifiuti occorra subito fare la legge istitutiva degli ambiti territoriali ottimali per poter dare ad ogni territorio la possibilità di organizzare il proprio ciclo dei rifiuti, in modo tale da responsabilizzare le comunità, e non scaricare sugli altri le inefficienze della cattiva politica. E comunque il vero problema è che il costo di smaltimento dei rifiuti in discarica è troppo basso e questo ha rappresentato per anni un disincentivo alla differenziata e al trattamento corretto dei rifiuti. E poi me lo faccia dire con grande rabbia: Borgo Montello deve finire di essere il tappeto sotto cui nascondiamo la nostra incapacità di essere una società civile. Foscolo diceva che il culto dei morti era la cifra su cui si misurava la civiltà di un popolo; ecco, oggi credo che la civiltà di una popolazione si misura sulla capacità di una gestione corretta del problema rifiuti.
Per quando riguarda il Golfo di Gaeta, quali interventi possono essere stimolati dalla Regione?Il sud pontino possiede grandissime potenzialità dal punto di vista turistico ma ancora oggi non sono sviluppate. Pensiamo, per esempio, alle Terme di Suio o all'asse del fiume Garigliano, dove da anni si dibatte sulla realizzazione di un attracco turistico che insieme allo splendido comprensorio archeologico rappresenterebbe un polo di attrazione che non ha eguali. In questo la Regione Laziopuò fare tanto, incentivando i progetti, finanziandoli, e in questo, qualora venissi eletto, sarà mio impegno porre al centro dell’agenda del governo regionale i bisogni della provincia di Latina. Negli ultimi anni, purtroppo, l’attenzione è stata fin troppo sbilanciata verso il territorio romano.
Per concludere, perché la scelta di sostenere Giulia Bongiorno?Perché vedo in lei una donna energica, decisa, che ha saputo costruire la sua carriera sull'impegno accettando le sfide difficili e vincendole con la professionalità e non con la bellezza. E poi perché anche io credo, come lei, che ci sia bisogno di fare giustizia nel Lazio dopo i recenti scandali e di costruire veramente una Regione uguale per tutti, e aggiungo uguale per tutti i cittadini e per tutti i territori.